Il massaggio Svedese Il massaggio svedese viene a tutti gli effetti considerato la “base” delle tecniche di massaggio, e contempla diverse tipologie di movimenti; nonostante il nome, curiosamente, non si tratta di una tecnica che arriva dalla Scandinavia. Il suo scopo è il rilassamento psicofisico e il benessere dell’organismo.

LE TECNICHE CARATTERISTICHE DEL MASSAGGIO SVEDESE

Il massaggio svedese comprende un insieme di tecniche di base che vengono impiegate anche nell’insegnamento generale del massaggio professionistico. Nonostante sia diventato con il passare del tempo una sorta di “punto di partenza” per l’apprendimento, il massaggio svedese è tutt’altro che una tecnica ad uso semplicemente didattico. Esistono infatti centinaia di diverse varianti di questo trattamento, che però si rifanno tutte a sei movimenti “classici”, rappresentati da:

  • Sfioramento (effleurage): è la tecnica che la maggior parte delle persone probabilmente associa al massaggio in generale e, più nello specifico, a quello svedese. Si tratta infatti di movimenti lunghi ed ampi che vanno a sfiorare progressivamente la superficie di più zone del corpo. Nonostante una sensazione piuttosto comune riferita da chi si sottopone a questi movimenti sia di qualcuno che tenta di “smontare” i muscoli, in realtà queste tecniche sono finalizzate a migliorare la connessione fra le diverse aree del corpo.
  • Frizione (friction): si tratta di movimenti circolatori decisi e vigorosi il cui scopo è quello di riscaldare (grazie all’attrito prodotto) l’area da trattare, rilassando la muscolatura e liberandola dalle rigidità. Il terapista solitamente utilizza il palmo della propria mano per strofinare in modo energico la superficie del corpo del cliente; molto spesso il massaggiatore strofina vigorosamente le mani tra loro per poi appoggiarle sulla zona da trattare.
  • Impastamento (petrissage): consiste nella manipolazione dei muscoli attraverso movimenti molto simili a quelli che si compiono per impastare una miscela di acqua e farina. Questa tecnica non è specifica per nessuna particolare area del corpo, ma attraverso la decontrazione dei muscoli permette all’azione del massaggio di penetrare più in profondità.
  • Tamburellamento (tapottement); questa tecnica consiste in picchiettamenti e percussioni che servono a dare energia alla parte del corpo trattata; allo stesso tempo, la zona viene liberata dalla tensione e dallo stress. Per eseguire questi particolari gesti, il massaggiatore utilizza il taglio delle mani, i pugni chiusi o le mani “a coppa”; i movimenti sono ritmici e in rapida sequenza.
  • Vibrazione (vibration): consiste nel rapido scuotimento e vibrazione dei muscoli, eseguita con la parte della mano prossima al polso, il taglio della mano o talvolta anche i polpastrelli. Il movimento consiste nel passaggio ripetuto, avanti e indietro, allo scopo di rilassare i muscoli di una particolare area del corpo.
  • Trazione (traction): il massaggiatore letteralmente “tira” le braccia, le gambe e talvolta anche la testa del cliente, in una sorta di stretching passivo che permette l’allungamento della muscolatura. Questa tecnica viene sempre eseguita durante la parte finale della seduta di massaggio, dal momento che è possibile solo quando la muscolatura è rilassata e priva di qualsiasi tensione. Se così non fosse, la trazione sarebbe molto dolorosa per il cliente, e praticamente impossibile da compiere.

Il massaggio svedese si basa su movimenti che applicano una pressione direzionatasecondo il flusso di sangue venoso (che ritorna al cuore); tali gesti permettono di stimolare la corretta circolazione sanguigna. I movimenti possono essere lenti e delicati, oppure al contrario vigorosi e intensi: tutto dipende dallo stile personale del terapista e, naturalmente, dagli scopi che egli intende raggiungere. Per compiere questi movimenti vengono prevalentemente utilizzati mani, avambracci e gomiti.

L’obiettivo primario del massaggio svedese è il rilassamento generale e la riduzione della rigidità dei muscoli, la stimolazione della circolazione, l’alleviamento del dolore, il miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti, la rimozione delle tossine e il miglioramento del tono muscolare.

Questo massaggio può essere molto utile anche per il trattamento di alcuni tipi di edema, e migliora la capacità di autoguarigione del corpo in seguito a lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico.

L’intensa manipolazione, sia superficiale che profonda, prevista dalle tecniche del massaggio svedese permette di liberare i muscoli dalla tensione, rendendo legamenti e tendini più elastici e migliorando così la mobilità articolare e la postura.

A livello cutaneo, la sollecitazione tattile dovuta al massaggio stimola l’epidermide e il sistema nervoso, contribuendo al rilassamento e alla riduzione dello stress e dell’ansia. Questo comporta anche la diminuzione delle sensazioni di dolore causati da patologie croniche. Anche la pelle, dopo il massaggio, migliora notevolmente di aspetto diventando levigata e luminosa per effetto della stimolazione tattile e della rimozione degli strati superficiali di cellule morte.

L’obiettivo finale del massaggio svedese è quello di donare al cliente una sensazione di rilassamento mentale e benessere fisico, migliorandone così lo stato di salute generale. A tutto ciò si associano migliori performance fisiche quali elasticità delle articolazioni, tono e scioltezza muscolare che sono indispensabili non solo per gli sportivi, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Fra gli effetti più comuni descritti da chi si sottopone al massaggio svedese vi è soprattutto la sensazione di rinvigorimento, un vero e proprio “pieno di energie” che si percepisce immediatamente dopo la seduta: questo è dovuto al rilascio di endorfine, che migliorano l’umore e danno sensazioni di appagamento. Il massaggio svedese, oltre ai benefici a livello fisico, è quindi anche un toccasana per quanto riguarda gli aspetti del benessere psicologico e dell’autostima.